Zato è un’azienda Bresciana che si occupa di progettazione e produzione di impianti e macchine per il riciclaggio di metalli, come collocate il lavoro della vostra azienda rispetto alle nuove direttive Europee sulle tematiche ambientali?

Siamo nati vent’anni fa in un contesto che già a quel tempo si basava sui principi cardine dell’economia circolare.

La sostenibilità è da sempre il pilastro fondante su cui sviluppiamo nostri progetti e affianchiamo i nostri clienti nella definizione, progettazione e realizzazione di impianti per il riciclaggio.

Ci siamo specializzati nel trattamento degli scarti e dei rottami metallici, principalmente Ferro e Alluminio che sono i metalli più riciclati al mondo.

Considerando che il costo per produrre alluminio da fonti riciclabili è il 5% rispetto ad utilizzare la via convenzionale che parte dall’estrazione del minerale, direi che di fatto per noi il Green Deal si pone in un’ottica di continuità rispetto alle scelte di 20 anni fa.

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Quale potrebbe essere un esempio che spieghi meglio il lavoro e il valore che i vostri impianti riescono a ricavare dai metalli di scarto?

Consideriamo ad esempio un’autovettura a fine vita da rottamare: di fatto, nella sua interezza e complessità è un rifiuto: contiene sì una alta percentuale di materiale ferroso ma anche alluminio e relative leghe, pneumatici, cavi elettrici, cristalli, gomme e plastiche.

E’ impossibile reinserirla nel processo di generazione di nuovo metallo a causa di tutte le impurità contenute.

Il nostro lavoro è quello di progettare e realizzare impianti in grado di separare tutti i diversi materiali che compongono questo rifiuto e farli diventare materie prime seconde.

Materiali capaci cioè di essere immessi nel ciclo produttivo come sostitutivi dalle materie prima, derivanti spesso da processi estrattivi ad alto impatto ambientale.

Più saranno ambiziosi gli obiettivi che sapremo raggiungere, maggiore sarà la sostenibilità da parte delle acciaierie e delle fonderie che usano questi materiali minimizzando i consumi energetici e le emissioni.

Vedi qui un trituratore bialbero Zato al lavoro.

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Zato punta sull’innovazione quindi?

Non abbiamo alternative!
L’innovazione continua inserita in un’ottica di Sostenibilità Ambientale è la condizione necessaria per continuare ad essere presenti sui mercati e rappresentano per noi la sfida e l’opportunità più grandi del nostro tempo.

Vogliamo realizzare soluzioni smart, capaci di essere tecnologicamente innovative, economicamente competitive, ma anche, e soprattutto, che concorrano concretamente alla realizzazione di un’economia realmente circolare. Diffondiamo tecnologie finalizzate allo sviluppo di processi a impatto climatico zero.

L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle nostre macchine, che ci impegna già da tempo, ha dato una fortissima spinta verso le nuove, ambiziose politiche ambientali di economia circolare promosse dall’UE nel progetto Green Deal, di cui noi siamo entusiasti promotori e sostenitori.

Zato il Green Deal rappresenta un’opportunità per lo sviluppo?

Il Green Deal è indubbiamente un piano di rilancio economico che implica un cambiamento sistemico dell’intera economia europea, a partire dalla la transizione energetica verde e dal consolidamento dei principi dell’economia circolare.

E’ un’opportunità incredibile per una azienda che ha radici ben piantate in Italia ed in Europa dove abbiamo numerose storiche referenze ma il nostro mercato si è ampliato fino a coprire oggi 50 stati diversi.

Negli ultimi anni ci siamo focalizzati su paesi ad economie in forte crescita con una storia industriale più recente in cui possiamo portare il know how che abbiamo accumulato ed esportare le competenze e le esperienze.

A prescindere dal Green Deal europeo quindi possiamo dire che è l’intero sistema mondiale che sta spostando, seppur con una certa inerzia, l’attenzione sulle tematiche a noi più affini.